venerdì 11 febbraio 2011

I sentieri autoguidati dei Peloritani: il sentiero "Badiazza"


Il sentiero Badiazza è situato all’interno del bacino montano di S. Leone che ricade nel comune di Messina e costituisce un polmone verde di grande valore paesaggistico, biologico e sociale. Il sentiero prende avvio in prossimità del quadrivio delle “Quattru Strati” sul Colle S. Rizzo (480 m s.l.m.), accanto al chiosco di Don Minico, dove è possibile gustare il tipico pane cosiddetto "alla disgraziata". Il percorso è lungo circa 830 m e  si distende in discesa attraverso singolari tornanti lastricati in pietra e caratteristici muretti a secco. Lungo il percorso sono collocati un’area di sosta e 15 cartelli che illustrano e informano il visitatore sugli elementi naturali, botanici, geografici, storici e sulle curiosità del luogo. Sono presenti esemplari di Pino Domestico, Leccio, Cipresso, Robinia, Noce ed Eucalipto. Il percorso si conclude nelle vicinanze della splendida ed antica chiesa di S. Maria della Valle o “Badiazza” (325 m s.l.m.) che amplifica il valore culturale del sentiero. 

L’origine della chiesa è strettamente legata alle vicende di un antico monastero di monache benedettine, a cui la chiesa era originariamente annessa. La data di fondazione dell’antico monastero di S. Maria della Valle risale probabilmente intorno al 1080, circa venti anni dopo la conquista di Messina da parte dei Normanni. Intorno al 1167 la chiesa cambiò denominazione, da S. Maria della Valle in S. Maria della Scala. Il cambiamento di nome fu determinato da un avvenimento che la tradizione ci tramanda come episodio miracoloso. Si narra, infatti, che, durante il regno di Federico II di Svevia in Sicilia, nel porto di Messina attraccò una nave proveniente dall’oriente, a bordo della quale era nascosta un’icona raffigurante la Vergine Maria con una scala. Il quadro sarebbe stato rubato da alcuni marinai messinesi in una città orientale. Una volta scaricata la merce e salpate le ancore la nave rimase però immobile, nonostante il vento fosse favorevole, con grande stupore di tutti gli astanti. Per agevolarsi il favore divino i marinai decisero allora di rivelare all’Arcivescovo di Messina l’esistenza del quadro nascosto. Non appena l’icona venne portata a terra la nave miracolosamente prese il largo. Venne allora deciso di mettere il quadro su un carro lasciando i buoi liberi di andare in qualsiasi direzione. Il carro prese la via dei Colli S. Rizzo, fermandosi in prossimità del monastero benedettino. L’icona sacra venne allora condotta all’interno della chiesa che, in seguito all’evento miracoloso, venne ampliata e prese il nome di S. Maria della Scala. La leggenda del miracolo risulta però priva di fondamento storico in quanto non si trovano notizie di questo avvenimento nei documenti del tempo in cui esso sarebbe dovuto avvenire (1168-1220), bensì in epoca posteriore, probabilmente dopo la peste del 1347.

Mappa per raggiungere il punto di partenza del sentiero.

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