lunedì 9 febbraio 2015

Etna e Tifeo

L'Etna nevosa, pilastro del cielo, 
nutrice dell'acuto inverno perenne
lo domina. Dal profondo sgorgano
purissime sorgenti di fuoco inaccessibile,
fiumi nel giorno che portano
flusso di fumo acceso, e la notte 
la fiamma rossa travolge pietre fragorose
verso la piana d'un profondo mare.
Queste immani fontane di fuoco suscita il drago.
Prodigio che stupisce chi lo vede,
e stupisce il racconto di chi lo vive.
Lo imprigionano il suolo e le vette dell'Etna nere di selva;
la giacitura irta strazia il dorso supino.


Pindaro, Pitiche, I, versi 36-53

La tradizione mitologica vuole che il vulcano Etna ricopra il terribile gigante Tifeo. Nello scontro tra Zeus e Tifeo, gigante dalle cento teste che sputa fuoco, quando Tifeo, che rappresenta il male, sembra aver sconfitto Zeus, il bene, la ninfa Aetna (figlia di Urano e Gea) vola addosso a Tifeo e lo seppellisce con il suo corpo, spingendolo sempre più verso la terra fino a farlo sprofondare. Quando Tifeo si infuria l'Etna sputa fuoco e la terra trema. Così credevano gli antichi abitanti della Sicilia,  giustificando i fenomeni naturali delle eruzioni vulcaniche e dei terremoti.

martedì 3 febbraio 2015

La Sicilia di Bufalino

"Bisognerebbe volarci sopra, sull'isola, e abbracciarla con una sola veduta nel prisma intero dei suoi colori: il bruno delle montagne, il grigioferro delle sciare, il color del vino del mare, il giallo delle sabbie, l'insolente azzurro del cielo, il verde cupo dei castagni, il verde argento degli ulivi, il verde oro della Conca d'Oro...E ancora l'arcobaleno dei fiori, il biondo delle chiese e del grano, il candore dell cave e delle saline, il bianco-polvere delle trazzere...Bisognerebbe, volando a una quota minore, assecondarne studiosamente il profilo: l'alternanza di rilievi e di vallate, di splendori, ombre e foschie...Il gioco alterno di rientranze e sporgenze, di rive, scogli e speroni...Le geometrie disegnate dall'aratro sulle colline, dal vento sulle dune, dall'onda sugli arenili; contare la manciata di isolotti minori sparsa a piene pugna ai suoi fianchi da un Ciclope seminatore; spiare dall'alto infine le inerzie e i moti di quei minimi, incalcolabili puntini neri: i mulattieri che si arrampicano sotto il sole lungo i tornanti..."

Gesualdo Bufalino,  Saldi d'autunno