lunedì 9 febbraio 2015

Etna e Tifeo

L'Etna nevosa, pilastro del cielo, 
nutrice dell'acuto inverno perenne
lo domina. Dal profondo sgorgano
purissime sorgenti di fuoco inaccessibile,
fiumi nel giorno che portano
flusso di fumo acceso, e la notte 
la fiamma rossa travolge pietre fragorose
verso la piana d'un profondo mare.
Queste immani fontane di fuoco suscita il drago.
Prodigio che stupisce chi lo vede,
e stupisce il racconto di chi lo vive.
Lo imprigionano il suolo e le vette dell'Etna nere di selva;
la giacitura irta strazia il dorso supino.


Pindaro, Pitiche, I, versi 36-53

La tradizione mitologica vuole che il vulcano Etna ricopra il terribile gigante Tifeo. Nello scontro tra Zeus e Tifeo, gigante dalle cento teste che sputa fuoco, quando Tifeo, che rappresenta il male, sembra aver sconfitto Zeus, il bene, la ninfa Aetna (figlia di Urano e Gea) vola addosso a Tifeo e lo seppellisce con il suo corpo, spingendolo sempre più verso la terra fino a farlo sprofondare. Quando Tifeo si infuria l'Etna sputa fuoco e la terra trema. Così credevano gli antichi abitanti della Sicilia,  giustificando i fenomeni naturali delle eruzioni vulcaniche e dei terremoti.

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