giovedì 3 febbraio 2011

Riserva naturale - Laguna di Capo Peloro




La Riserva Naturale di Capo Peloro, situata nelle località di Ganzirri e Capo Faro, a circa 10 km da Messina, è costituita dai due laghi:  il lago di Ganzirri o pantano grande, e il lago Faro o pantano piccolo. Il lago di Ganzirri è infatti il più grande e vi si arriva dopo aver percorso la via Consolare Pompea, strada fatta tracciare dai romani nel I sec. a.C. Il «Pantano grande»  è, come il lago di Faro, di origine marina dovuta ad insabbiamento e ha una forma allungata, simile ad un otto. Nel punto in cui si restringe, sul lato a monte, è presente una sorgente di acqua minerale che genera una fitta risalita di bollicine di gas. Si dice che  i pescatori e i molluschi-cultori riescano, dall’intensità dell’emissione di bolle, a capire quando il tempo sta volgendo al brutto, affermando che «il lago fa i palloni». Quando, infatti, il tempo cambia e sta per arrivare la pioggia, con la diminuzione della pressione atmosferica, l’emissione di bolle aumenta. Sembra che le “previsioni” dei pescatori siano quasi sempre corrette.
L’ambiente del lago è quasi completamente chiuso in quanto è collegato al mare, solo periodicamente, attraverso due canali e al lago di Faro attraverso il canale cosiddetto di «Margi».
Il lago di Faro è invece posizionato presso Capo Peloro e viene anche chiamato «Pantano piccolo». E’ infatti di dimensioni più ridotte rispetto al lago di Ganzirri ma presenta una maggiore profondità, circa 30 metri ai livelli massimi. Il pantano piccolo è in comunicazione con il mare attraverso due canali. Il primo sfocia nelle acque dello Stretto presso la chiesa di Torre Faro; l’altro sbocca invece sul versante tirrenico in contrada «Torre Bianca», ma rimane spesso occluso a causa delle mareggiate che creano alti cumuli di sabbia.
La tradizione narra che un tempo, nella posizione in cui attualmente si trova il lago, sorgesse una città chiamata Risa che venne poi sommersa dalle acque come la leggendaria Atlantide. Si dice che quando le acque sono particolarmente limpide si riescono a distinguere sul fondo i ruderi dell’antica città. Tra questi si potrebbe osservare un campanile le cui campane, prodigiosamente, fanno periodicamente sentire i loro rintocchi.
I due laghi della Riserva naturale di Capo Peloro sono uniti tra loro dal canale di Margi scavato intorno al 1810. Fino a tale periodo, nei pressi, in contrada Margi, esisteva un terzo laghetto, dove, secondo la leggenda, gli antichi costruirono un tempio precristiano dedicato al dio Nettuno. Si dice che le colonne in granito che fino al 1908 sostenevano le navate del Duomo di Messina provenissero da questo tempio pagano. Il lago Margi venne poi bonificato durante il periodo borbonico perché l’ambiente risultava troppo malsano.
La riserva si trova, inoltre, lungo la rotta di numerosi uccelli migratori che sostano qui per rifocillarsi durante il loro lungo viaggio verso la costa africana. Vi si possono osservare gru, aironi, oche e anatre selvagge ma anche falchi pescatori, gabbiani e sterne.
Qui potete trovare il link alla mappa della zona, con le indicazioni per raggiungere Capo Peloro, partendo da Messina, insieme ad una piccola galleria fotografica.

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